Il mental training negli sport di fatica

Come allenare la mente per superare e gestire i momenti difficili della fatica.
Lo sport come metafora della vita, in cui si possono affrontare e riconoscere i limiti, le fragilità, ma anche le risorse, le competenze proprie.
Allenare la mente per gestire la durezza della gara e degli allenamenti.

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Per migliorare il livello di prestazione sportiva l'atleta rivolge la propria attenzione all'allenamento mentale da associare all'allenamento fisico // allenamento mentale nello sport - preparazione mentale atleta - mental coach Sicilia

L’atleta che pratica uno sport di resistenza, grazie alla preparazione mentale, riesce a gestire meglio l’ansia e lo stress

Gli sport di resistenza, di fatica richiedono all’atleta la capacità di gestire al meglio quel sottile equilibrio tra mente e corpo che il contatto con l’affaticamento, con la crisi, con il dolore atletico, con la lunga durata della competizione e degli allenamenti mette a dura prova. Riuscire a costruire un dialogo positivo tra gli aspetti corporei e mentali risulta essere una chiave vincente verso la migliore prestazione.

Un numero sempre maggiore di atleti, elite e non, rivolge la propria attenzione all’allenamento mentale per completare ed accompagnare i tradizionali metodi di allenamento fisico. Questo per migliorare il livello di prestazione, attraverso un atteggiamento positivo e consapevole verso le difficoltà della gara e delle dure sessioni di allenamento.

Le discipline di resistenza sono numerose e, fattore da non trascurare, sono sempre più praticate anche a livello amatoriale. Tra le più comuni si possono annoverare la maratona, l’ultramaratona, lo skyrunning, la corsa di orientamento, sci di fondo nella varie specialità, il ciclismo (prove a tappe, prove a cronometro, gran fondo ecc…). Ognuna di esse ha delle proprie caratteristiche che le rendono differenti tra di loro richiedendo delle skills (abilità) specifiche. Ma tutte condividono dei fattori trasversali come il contatto con la fatica, il dolore, la frustrazione, le crisi metaboliche ecc… .

Partendo da questi presupposti, la preparazione mentale per un atleta che pratica uno sport di resistenza, mira a rinforzare la capacità di gestire e superare le difficoltà del proprio sport. Il mental training può affiancare e migliorare i risultati perseguiti attraverso l’allenamento fisico.

La pratica sportiva consente anche di migliorare la gestione dello stress, dell’ansia, attraverso l’acqisizione di competenze che risultano utili nella vita di ogni giorno, di fronte agli ostacoli del quotidiano. Oltre agli indubbi fattori positivi legati alla pratica in sé, lavorare sull’atteggiamento mentale ed emotivo permette di accrescere quelle abilità, quegli stili comportamentali che migliorano la qualità della vita.

Potenziare le abilità mentali richiede un vero e proprio allenamento, con delle fasi, ognuna propedeutica alla successiva, per lavorare sulle abilità che devono essere rinforzate e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Lo psicologo dello sport affianca lo staff tecnico, non si sovrappone ad esso, ricercando quel lavoro in sinergia che rende la gestione dell’atleta completa e rispettosa dei diversi livelli (fisici, tecnici, cognitivi, emotivi, relazionali ecc…) coinvolti nella vita sportiva a 360°.

Fasi del mental training

Scelta degli obiettivi/Goal Setting

Per poter scegliere gli obiettivi, quindi individuare quali abilità l’atleta deve migliorare, non si può prescindere da un’accurata analisi delle competenze necessarie per la specifica disciplina praticata, la fase della stagione sportiva ecc…; per far ciò, bisogna analizzare a fondo le varie fasi di una competizione, cercando di evidenziare i momenti focali in cui l’atleta mostra delle difficoltà. In questo modo sarà possibile lavorare per obiettivi.

Valutazione dello stato di partenza dell’atleta

Una volta stabiliti gli obiettivi, è necessario valutare la condizione di partenza dell’atleta attraverso degli specifici strumenti che consentiranno, in seguito, di effettuare dei confronti e se fosse necessario riadattare il programma di lavoro. Al fine di poter effettuare delle valutazioni, è importante che gli obiettivi siano: specifici, misurabili, realistici e sfidanti (né troppo semplici né troppo difficili da raggiungere) per avere il polso della situazione.

Allenamento delle abilità

Questa fase prevede un vero e proprio programma di allenamento, attraverso esercizi ed esperienze apposite, che mira al potenziamento delle risorse dell’atleta. Negli sport di resistenza, alcune delle competenze richieste riguardano la gestione della fatica, dell’ansia pre-gara, dello stress e della frustrazione legate ai duri allenamenti, del dolore atletico che si presenta in alcuni momenti topici della competizione, delle possibili crisi metaboliche ecc… . L’allenamento delle abilità/skills, avviene con due modalità differenti:

  • Allenamento a secco
    • L’allenamento a secco, risulta indispensabile quando si sta lavorando su delle abilità che necessitano di una fase di “addestramento” che consenta di creare dei prerequisiti per padroneggiare delle tecniche specifiche. Ad esempio, le tecniche di rilassamento che aiutano a gestire i momenti di fatica, devono prima essere apprese a padroneggiate bene “a secco”, e poi utilizzate in allenamento o in gara. Ma l’allenamento a secco non è necessario per tutti i tipi di competenze mentali.
  • Applicazione durante l’allenamento fisico e in gara
    • Una volta raggiunto un buon livello di competenza, si comincia ad utilizzare tali abilità in specifiche sessioni di allenamento fisico, per riportare in situazioni reali quanto appreso nella fase a secco. Bisogna comunque saper scegliere, anche in collaborazione con l’allenatore e l’atleta, quali allenamenti si rendono più indicati per iniziare a testare le abilità mentali apprese.

Monitoraggio e valutazione del percorso

Ogni percorso di apprendimento necessita di una fase di re-test, per valutare la qualità del lavoro svolto. Il monitoraggio avviene comunque in itinere, proprio per apportare dei cambiamenti qualora si rendessero necessari. Questo sviluppa nell’atleta la capacità di auto-osservazione, una risorsa fondamentale per gestirsi come sportivo e come persona.

Ogni percorso di mental training deve tener conto delle caratteristiche individuali dell’atleta, delle specificità della disciplina sportiva praticata, attraverso un approccio individualizzato, da costruire su misura.

Oltre ai percorsi individuali, si possono effettuare anche programmi di preparazione mentale di gruppo, in modo da sfruttare le possibilità e le potenzialità dello stare in gruppo.