Mental training/preparazione mentale

L’allenamento mentale, o “Mental Training”, rappresenta un allenamento psicologico che aiuta a costruire e gestire al meglio la performance sportiva. Si compone di diverse tecniche e fasi, adattandosi alle caratteristiche specifiche di una singola disciplina sportiva, agli obiettivi che si vogliono raggiungere e al profilo di personalità dell’atleta.

mental training sport – Caltanissetta – Catania

Tecniche e fasi dell'allenamento psicologico // mental training sport - Caltanissetta - Catania

Le diverse tecniche e fasi dell’allenamento mentale aiutano l’atleta a gestire al meglio la proprie performance sportive

Analisi della domanda

Questa fase è fondamentale per l’intero percorso. Per poter costruire un programma di mental training nello sport è necessario conoscere e valutare alcune caratteristiche del committente, come ad esempio le aspettative, la motivazione, la distanza tra domanda iniziale e mete realisticamente raggiungibili. Inoltre, è importante conoscere le caratteristiche specifiche della disciplina praticata, così da calibrare gli interventi in modo mirato e calzante.

Screening Psicodiagnostico

Prima di iniziare a stilare un programma di allenamento mentale, è necessario acquisire una conoscenza dell’atleta rispetto alle sue caratteristiche di personalità, alla capacità di gestione delle emozioni, all’area della motivazione, al contesto familiare ecc…, in modo da poter evidenziare le risorse già presenti, e rintracciare quelle aree che necessitano di un miglioramento. Il mondo interno dell’individuo rappresenta quindi un punto di partenza imprescindibile per un efficace programma di mental training sport, senza trascurare l’impatto che può avere anche il constesto sociale di riferimento del soggetto.

Pensiero Positivo

Per un atleta, ma anche per un qualsiasi individuo, riuscire a pensare in positivo rappresenta una modalità cognitiva utile per raggiungere i propri obiettivi. Il pensiero positivo si manifesta attraverso la qualità dei pensieri e, grazie ad un lavoro apposito, è possibile ristrutturare la qualità dei pensieri prodotti, influenzando positivamente i livelli di performance. Ad esempio, è molto diverso pensare “non voglio perdere”, rispetto a “voglio vincere”. Questa sottile differenza è in grado di determinare un marcato incremento nell’autoconsapevolezza e nella percezione di autoefficacia dell’individuo, qualità indispensabili per raggiungere alti livelli di performance.

Goal Setting

Il goal setting costituisce una strategia prioritaria nella programmazione del mental training sport. Grazie a tale strategia, si riesce a sviluppare un programma di lavoro costituito da obiettivi e sotto obiettivi, che rendono misurabili i miglioramenti effettuati in termini di abilità acquisite e di risultati raggiunti. L’atleta riesce ad incrementare lo sforzo elargito negli allenamenti, la motivazione, l’autoconsapevolezza, ma impara anche a ricercare quelle strategie più efficaci per raggiungere in autonomia i propri obiettivi.

Self Talk

Tale tecnica fa riferimento al dialogo interiore dell’atleta, che ha un grande impatto sul comportamento, sull’atteggiamento in generale rispetto alle situazioni che ci si accinge ad affrontare. Un allenamento specifico può influire su tale dialogo, trasformandolo in uno stimolo attivante positivo in grado di correggere degli aspetti disfunzionali e raggiungere una migliore focalizzazione dell’attenzione, uno stato di attivazione (arousal) o di rilassamento funzionali al compito, condizioni necessarie per un approccio positivo alla gara. Molti campioni costruiscono un dialogo interiore che riproducono nei momenti topici della loro performance, con lo scopo di ottimizzare tutte le loro energie e la concentrazione per la propria performance, riuscendo a modificare anche i propri pensieri distraenti e limitanti.

Concentrazione

Migliorare la capacità di concentrazione si traduce per un atleta nella capacità di mantenere l’attenzione sulle azioni specifiche di un compito, in modo da produrre una corretta esecuzione del compito. Affinchè si possa mantenere uno stato attentivo funzionale alla performance, bisogna che l’individuo impari a concentrarsi soltanto su quegli stimoli, interni ed esterni, che sono realmente utili in quei precisi istanti. Quindi, una buona capacità di concentrazione influisce sui sistemi sensoriali, sul sistema emotivo ed anche sulla propria motivazione.

Rilassamento

Le tecniche di rilassamento consentono di raggiungere uno stato psicofisico di benessere e tranquillità. Una corretta pratica di tali tecniche, consente all’atleta di raggiungere e mantenere una migliore consapevolezza e conoscenza di sè, del proprio corpo, delle emozioni ecc…, attraverso cui poter modulare il proprio stato in funzione delle richieste della prestazione e della situazione. Le tecniche di rilassamento influiscono positivamente sulla gestione dell’ansia, e dello stress pre-gara. Inoltre, il rilassamento rappresenta uno stato propedeutico all’utilizzo di altre tecniche del mental training nello sport come ad es. l’imagery.

Propriocezione

L’allenamento alla propriocezione permette all’atleta di lavorare sulla consapevolezza del proprio corpo nello spazio, attraverso la quale riesce a rappresentarsi mentalmente in movimento durante l’esecuzione di alcuni gesti tecnici. Possiamo prendere ad esempio la disciplina dei tuffi, in cui avere una buona percezione di sè nello spazio è fondamentale per produrre una performance positiva. Questo tipo di training favorisce una padronanza di sè, inoltre risulta molto utile anche durante le fasi di recupero da un infortunio.

Imagery

L’imagery, o visualizzazione, consente all’atleta di avere una rappresentazione mentale delle proprietà fisiche, o dell’azione, in assenza dell’oggetto o della situazione sensoriale reale. Riuscire in tale rievocazione e proiezione mentale permette di abbassare i livelli di ansia e di stress, di migliorare e correggere dei gesti tecnici, quindi di avere un impatto migliorativo sulla prestazione.

Allenamento ideomotorio

Gli atleti di maggior successo raccontano di aiutarsi con le immagini mentali per raggiungere alti livelli di prestazione sportiva. La pratica dell’allenamento ideomotorio incrementa e rende automatico l’uso delle visualizzazioni. Diversi studi scientifici dimostrano come l’allenamento per immagini abbia un impatto anche ad un livello neuromuscolare. Riprodurre mentalmente la prestazione, attiva delle stimolazioni neuromuscolari proprio in quei fasci muscolari che poi verranno impegnati nell’esecuzione reale. L’allenamento ideomotorio riproduce e stimola inoltre delle reazioni viscerali, sistema cardiocircolatorio e respiratorio, proprie della prestazione. Tale metodologia viene anche denominata “allenamento a secco“, ad indicare appunto l’assenza della situazione reale. Molti studi dimostrano che affiancare l’allenamento ideomotorio all’allenamento fisico migliora di molto il livello della prestazione. Esso può avere diversi impieghi, come nella fase di apprendimento di un gesto tecnico particolarmente complesso, o nel riprodurre le più utili condizioni di attivazione nell’approccio alla gara. Anche nella fase di recupero da un infortunio, l’allenamento a secco rappresenta un validissimo supporto per l’atleta in vista del suo rientro.