La gestione dell’ansia sembra essere oggi una delle problematiche più diffuse nella popolazione. Moltissime richieste di terapia, infatti, riguardano una serie di sintomi che possono essere collegati ad un livello di ansia eccessivo per la persona che chiede un intervento terapeutico.
gestione ansia – Catania – Caltanissetta
La paura di volare è uno dei classici disturbi d’ansia che può essere superata con un’adeguata terapia.
La prima consulenza tende a valutare la storia del sintomo e l’impatto che l’ansia, così come lo stress, sta avendo sul nostro organismo, inteso come corpo-cervello-mente, anche a livello fisiologico. Grazie ad un colloquio psicologico e all’utilizzo di una strumentazione diagnostica (BIA-ACC e PPG-Stres Flow) è possibile valutare se, e fino a che punto, il disturbo abbia prodotto un disequilibrio a livello del sistema nervoso autonomo e della composizione corporea.
Le continue richieste di altissima efficienza ed efficacia da parte dell’ambiente esterno, la precarietà che connota diversi settori della vita (lavoro, vita di coppia ecc.), la difficoltà a costruire una propria autonomia stabile sono soltanto alcuni dei possibili motivi che possono creare dei disturbi d’ansia.
Crisi improvvise in luoghi affollati, mentre si guida, in situazioni assolutamente “normali”, uno stato continuo di agitazione, nervosismo eccessivo, mal di testa cronici, disturbi della sfera sessuale ecc. sono alcuni dei disturbi che i pazienti mi raccontano con grande enfasi e sofferenza. La maggior parte di loro è impaurita perché non riesce a darsi una spiegazione “logica” di quanto sta vivendo. L’irrazionalità e la mancanza di una spiegazione apparente dello stato di sofferenza vissuta, rende le persone molto fragili, aggravata dalla ricerca spasmodica di risposte sensate sulle cause.
Bisogna fare una distinzione importante tra ansia di tratto ed ansia di stato.
Nel primo caso un livello elevato di ansia di tratto rappresenta un elemento permanente caratteristico della personalità della persona. Un soggetto con un elevato tratto di ansia, possiede uno stile percettivo che lo porta ad interpretare gli stimoli dell’ambiente come altamente pericolosi e minacciosi, favorendo delle risposte ansiose elevate.
L’ansia di stato invece fa riferimento ad una fase di vita circoscritta in cui il soggetto vive una condizione caratterizzata da problemi che hanno prodotto uno stato di ansia problematico. L’ansia in questo caso non è una caratteristica costante di personalità, quindi una condizione presente sempre, ma sorge in seguito a circostanze particolari che interrompono temporaneamente il funzionamento regolare dei sistemi emotivi, cognitivi, motivazionali e comportamentali dell’individuo in questione.
Nella cura dei disturbi d’ansia adotto un metodo di psicoterapia che si compone di due momenti principali
- “Gestione del sintomo” attraverso tecniche di rilassamento, visualizzazioni, dialogo interiore positivo, tecniche di consapevolezza (mindfulness), biofeedback ecc., in modo da rispondere alla richiesta urgente del paziente che, dopo mesi o anni di sofferenze e rinunce (es.: non frequentare più luoghi affollati, non rimanere da soli a casa, aver paura di guidare da soli ecc.), vuole ritornare ad una vita normale.
- “Ricontestualizzazione e comprensione del sintomo”. Insieme alla gestione del sintomo, è necessario allargare lo sguardo inserendo il contesto relazionale di appartenenza del paziente, considerare quei significati e quelle premesse che riguardano temi importanti della vita che possono essere correlati con la nascita ed il significato del sintomo. Ad esempio, i vissuti ed i processi legati alla costruzione dell’autonomia personale (distacco dalla famiglia d’origine, nuove responsabilità), così come i problemi di coppia ecc., possono essere origine di conflitti interiori e relazionali che daranno vita a specifici disturbi d’ansia. Raggiungere una piena consapevolezza del significato relazionale, affettivo, emotivo del disturbo è un passo imprescindibile per una “guarigione” completa e senza rischio di recidive.