Vediamo in che modo tale dispositivo consente una diagnosi dell’impatto fisiologico che ha una condizione di stress cronico sul nostro organismo. Una tale condizione, si accompagna a dei disturbi d’ansia, sindrome malinconico depressiva.
verificare infiammazione di basso grado – valutazione disturbi d’ansia – Sicilia
L’esame BIA-ACC non è invasivo e dura pochi secondi
Tramite la BIA-ACC, dispositivo impedenziometrico, è possibile valutare diversi parametri che mostrano la presenza o meno di stress cronico e di infiammazione di basso grado. I dati ottenuti sono altamente attendibili.
Dietro l’utilizzo dello strumento, ci sono anni di ricerche condotte in tutto il mondo dai migliori ricercatori di diverse aree (psicofisiologia, immunologia, oncologia, endocrinologia, nutrizione, scienze motorie) che ne fanno un dispositivo affidabile e sempre in continua evoluzione. Infatti, i dati raccolti con la BIA-ACC insieme all’utilizzo del PPG-Stress Flow, convergono all’interno di una piattaforma (BioTekna Plus) che provvede all’elaborazione incrociata, facendo riferimento ai risultati più recenti delle ricerche scientifiche. Quindi un sistema sempre aggiornato con dati riconosciuti dalla comunità scientifica.
Anche i programmi di intervento proposti per ristabilire una condizione di sano equilibrio, hanno una validità riconosciuta. Anzi, vengono proposti solo programmi che hanno una validazione.
Andiamo nello specifico, scopriamo come un esame impedenziometrico può aiutarci nello stabilire oggettivamente la presenza o meno di processi infiammatori e di stress cronico.
Una condizione di stress cronico (persistenza dello stressor oltre i sei mesi) impatta sul nostro organismo, cambiandone la composizione corporea. Ad esempio, il metabolismo cambia nel tempo, soprattutto quando si vive una situazione di stress costante.
Cambia anche la densità delle fibre muscolari (S-score), che si indeboliscono così come la struttura ossea (T-score). Sia i muscoli che le ossa, quando l’attivazione dello stress dura molto tempo, divengono dei fornitori di energia, dato che si ha una sovrattivazione sistemica. Si arriva ad un punto in cui, però, tali strutture vengono compromesse e si deve intervenire per ristabilirne un giusto equilibrio quantitativo e qualitativo. Così sorge stanchezza cronica, affaticabilità, poca voglia di muoversi, difficoltà a perdere grasso, apatia, si modifica il respiro, malinconia, ritiro sociale (infatti, il metabolismo dopo un lungo periodo di stress e di dispendio energetico, si pone in una condizione di risparmio, in quanto le strutture che forniscono energia sono compromesse).
Inoltre, una presenza elevata di acqua extracelluare (ECW), di grasso infiltrato nei muscoli (IMAT), grasso viscerale che viene a depositarsi attorno agli organi, grasso bianco non utilizzabile come fonte energetica, potassio extracelluare (ECK), elevato valore della matrice extracellulare (ECMatrix), rappresentano dei valori direttamente collegati ad un’infiammazione costante di basso grado, scarsa capacità antinfiammatoria dell’organismo e vari sintomi di tipo fisico e psicologico. La riduzione della funzione antinfiammatoria del nostro corpo, ha un impatto molto rischioso in quanto siamo indifesi rispetto a malattie o traumi.
Altro fattore fondamentale nella valutazione dello stress cronico, è l’asse HPA, ovvero il sistema ipotalamo-ipofisi-surrene. Tale asse, in condizione di stress viene stimolato e provvede ad aumentare il rilascio degli ormoni dello stress (glutocorticoidi, cortisolo). Quando tale attivazione rimane costante, come avviene quando lo stress si cronicizza, il rilascio di tali ormoni rimane costantemente attivato, anche di notte, con numerose ricadute negative per il nostro organismo, corpo-cervello-mente. Grazie all’esame BIA-ACC è possibile valutare il funzionamento dell’asse HPA tramite il dato che emerge dell’angolo di fase che, se inferiore a 3,5 indica un rilascio costante di cortisolo, quindi un circuito di risposta allo stress perennemente attivato. In condizioni di normalità invece, il rilascio ormonale segue una sua circadianità con un picco al mattino, ed un progressivo decremento durante la giornata, fino ad arrestarsi durante la notte. Lo stress cronico, invece, rompe l’equilibrio circadiano con conseguenze negative per il nostro corpo.
Esistono altri parametri che emergono dall’esame della BIA-ACC che consentono di entrare nello specifico del quadro diagnostico di una persona. In questo modo, è possibile costruire un programma di intervento personalizzato e finalizzato a ripristinare l’equilibrio compromesso.
Esempio dati BIA-ACC per la valutazione dello stress cronico e di infiammazione di basso grado
OSO Test – quadro rappresentativo e riassuntivo della condizione del paziente ricavato dal test BIA