come gestire ansia – come evitare stress – superare ansia e stress
La saggezza del contadino, ci mostra in questa breve storia l’importanza della consapevolezza del momento presente.
Il contadino e il suo cavallo
Un povero e vecchio contadino aveva un cavallo bellissimo che, per il suo valore inestimabile, persino l’imperatore gli invidiava, tanto da fargli generose offerte di denaro. Ma il vecchio contadino rifiutava sempre di venderglielo, sebbene con il guadagno avrebbe risolto i suoi problemi economici.
Tutti gli abitanti del villaggio lo giudicavano pazzo a non accettare le ricche offerte. Una mattina, scoprì che il suo magnifico cavallo aveva scavalcato il recinto ed era scappato. I suoi compaesani lo aggredirono dicendogli che era stato davvero stupido a non vendere il cavallo perché ora aveva perso tutto, sia i soldi che l’animale. Allora il vecchio contadino rispose che: “Queste sono le vostre interpretazioni. L’unica cosa che io posso dire è che questa mattina il mio cavallo è scappato”. I vicini se ne andarono confermando la loro ipotesi che quell’uomo fosse pazzo; ma quando, una settimana dopo, il cavallo tornò seguito da un intero branco di puledri selvaggi, tutti si affrettarono a congratularsi con lui, ammettendo che aveva avuto ragione a non disperarsi per la scomparsa temporanea del cavallo. Il vecchio disse: “Siete voi che pensate che questo sia un fatto positivo. Io posso solo dire che il mio cavallo è tornato con un branco di puledri selvaggi”.
Il giorno successivo, il figlio maggiore del contadino decise di domare i cavalli selvaggi ma, nel tentativo di farlo, cadde e si ruppe una gamba. Di nuovo, i vicini si precipitarono da lui per dirgli che aveva avuto ragione a non considerare una cosa positiva l’avere tutti quei cavalli selvaggi nel suo recinto. Ma ancora una volta il vecchio contadino rispose: “Posso solo dire che mio figlio maggiore si è rotto una gamba nel tentativo di domare i cavalli selvaggi. Non è una cosa positiva né negativa”.
Alcuni giorni dopo, l’imperatore dichiarò guerra al regno vicino e subito i suoi inviati andarono al villaggio per reclutare giovani abili. Il figlio del contadino, naturalmente, non venne arruolato e non dovette andare in guerra.
I vicini, ancora una volta, dissero che il vecchio contadino aveva avuto ragione e che, alla fine, si era rivelata una circostanza positiva il fatto che suo figlio si fosse rotto una gamba. Ma il contadino li sorprese ancora una volta dicendo: “Questo è un vostro giudizio! L’unica cosa che si può dire con certezza è che non è potuto andare in guerra perché aveva una gamba rotta. Tutto il resto sono solo interpretazioni della vostra mente“.
Quante volte diventiamo quasi ciechi di fronte alla realtà perché condizionati dai nostri giudizi e dalle nostre interpretazioni.
Quante volte crediamo di conoscere davvero una persona, ed invece siamo vincolati dalle premesse che ci siamo costruiti su di lui/lei?
Lo stesso accade di fronte a molte situazioni verso cui arriviamo carichi di pregiudizi e idee rigide costruite nel tempo, ma che poco hanno a che fare con il momento presente di cui abbiamo scarsa consapevolezza.
Tale atteggiamento automatico, spesso è alla base dei conflitti… dove a scontrarsi sono interpretazioni, sistemi di giudizi, credenze che appartengono più al passato che a ciò che realmente accade in un preciso momento.
Dare senso a ciò che conosciamo, viviamo e con cui ci relazioniamo è importante per le persone, ma riuscire anche a staccarsi per un momento dalle influenze delle interpretazioni per osservare con distacco quanto stiamo vivendo in uno specifico momento, permette di capire l’altro e capire meglio se stessi.
Entrare in contatto ed in sincronia con il momento presente… spesso è la via migliore per affrontare al meglio le difficoltà quotidiane e per gestire lo stress.